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Chiesa Apostolica

Un pò di storia
 
Sono due comunità evangeliche che affondano le proprie radici teologiche nel pensiero della Riforma XVI secolo.
 
La differente storia relativa al proprio costituirsi (entrambi le realtà ecclesiali a livello nazionale hanno stipulato, in periodi diversi, un accordo di base con le Chiese Valdesi e Metodiste, aderendo, inoltre, alla F.C.E.I.) non ha impedito i proseguire insieme il cammino stipulando nel 1991 una intesa di collaborazione.
Questo rapporto di comunicazione operativo consente di condividere momenti culturali, con particolare riferimento allo studio della Bibbia, oltre che soluzioni logistiche tese al comune utilizzo delle strutturedisponibili.


 
Storia della Chiesa Apostolica Italiana
 

La Chiesa Apostolica Italiana nasce e si costituisce in adempimento di un "patto di costituzione" sottoscrittoda un gruppo di credenti riuniti in "assemblea" a Firenze il giorno 23 settembre 1979.
Consapevoli della necessità di conformarsi alla Parola di Dio come deriva dalle sole Scritture bibliche per la reificazione di un'autentica "libertà del cristiano" e per una coerente ricerca ecclesiologica, i membri di quell'assemblea si stringono intorno al Cristo della fede riconoscendone la Signoria unica.
 
Si dichiarano a lui vincolati in un rapporto di sequela edi discepolato.
 
Nel loro costituirsi come "chiesa" (Mt. 18,20), assumono la denominazione di Chiesa Apostolica Italiana intendendo, così, esprimere almeno tre connotazioni fondamentali.
(1)... nel costituirsi come "chiesa" si riconoscono parte e partecipi della "Chiesa universale" e perciò chiamati a svolgere il loro mandato ecclesiale unitamente a quanti fanno delle Sacre Scritture bibliche il loro unico punto di riferimento in materia di fede e riconoscono Cristo Gesù unico Salvatore, unico Signore ed unico Dio con il Padre e con lo Spirito Santo;
(2)... nel costituirsi come "chiesa apostolica" intendendo non interrompere la loro esperienza ecclesiologica anzi meglio approfondirla e svilupparla in una più ampia prospettiva teologica e di più fondata speranza;
(3)... nel costituirsi come  "chiesa apostolica italiana" intendono portarsi da una posizione di passivarecessione di progetto ecclesiale in attitudine di attiva ricerca della "buona, gradita e perfetta volontà di Dio" (Rom. 12,2b) per una comprensione più autentica e radicale della realtà sociale, politica e religiosa del nostro paese in vista di una evangelizzazione continua.
La chiesa si auspica altresì di poter mantenere vivi ed operanti rapporti di fraterna comunione con le altre chiese per uno studio di ecclesiologia comparata sì da riconoscerci insieme parte dell'unico popolo di Dio.
La Chiesa Apostolica Italiana, sin dagli inizi ha suscitato interesse ai fini di una comunione.
L'area teologica entro cui questa realtà si muove è quella protestante-riformata ed ecumenica.
La tematica pneumo-carismatica ha la possibilità di diventare tematica comune per il rigore teologico con cui vorrà essere affrontata e per la dimensione sovralocale della stessa. Prima realtà locale dellaChiesa Apostolica Italiana, la chiesa locale è congiunta di Firenze/Prato viene accolta nelle Unione delle Chiese Valdesi e Metodiste nel corso del Sinodo del 1981 in forza di una "convenzione" che rimane a presidio delle diverse identità ed autonomie degli interlocutori tra loro in comunione operativa.
Al di là del suo specifico dottrinale teologico la Chiesa Apostolica Italiana ha sempre creduto di dover/poter estendere l'interesse teologico a tutti quegli aspetti di fede che impegnano
il credente in quanto tale nella storia. Si sta dimostrando che "pentecostalità" e "carismaticità"possono non essere sinonimi di "conservatorismo",
di "reazione", di "restaurazione" o addirittura"fondamentalismo". A tutt'oggi vi sono paginesufficienti a dimostrarlo. In questo evento di comunione si può ravvisare la traduzione
concreta di un profetico auspicio dello storico Leonard quando scriva: "Protestantesimo giovane e vecchio allo stesso tempo, ed è ciò, che senza dubbio, sta all'origine della sua problematica odierna: esso sente che dovrebbe giungere a dare alla vecchia Chiesa valdese una seria dose di ispirazione pentecostale e a trasmettere ai pentecostali un poco della sua tradizione valdese".
La Chiesa Apostolica Italiana aderisce liberamente ed in piena autonomia alla Federazione delle Chiese Evangeliche. La cosa accade in occasione della sesta assemblea della Federazione che si svolge a Vico Equense (Napoli) nel 1982.
La Federazione è e rimane un luogo di "comunione operativa" alla quale tutte le chiese potrebbero aderire conservando, come da statuto, la propria confessione di fede, perciò la propria
identità ed i propri e specifici fini ecclesiologici emissionari. La chiesa congiunta di Firenze/Prato ha stabilito un rapporto di comunione operativa con la Tavola Valdese a mezzo di apposita convenzione (23/SI/1981 - 31/SI/1982).
La chiesa di Napoli ha stabilito un rapporto di collaborazione con la Comunione delle Chiese Libere per la comunità locale di Volla (Chiesa Cristiana Libera, Parco Vesuvio  56, 80040 VOLLA Napoli), una delle "4 Chiese" di cui all'Accordo di basetra le Chiese Cristiane Libere e le  Chiese Valdesi e Metodiste (23/SR/1980 e 44/SI/1980).